Modelli organizzativi ai sensi del d.lgs. n. 231/01

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Quali novità nel Progetto Colao?

In attesa di vedere gli sviluppi degli Stati Generali, ecco una breve sintesi delle ultime novità in tema di reati tributari e 231, alla luce delle Iniziative di Colao & C.:
 
  1. l’art. 39 co. 2 d.l. 26 ottobre 2019, n. 124, conv. con modificazioni nella l. 19 dicembre 2019, n. 157, ha già introdotto nel corpo del d.lgs. 231/2001 un nuovo art. 25-quinquiesdecies, elevando a “reati presupposto” i seguenti delitti previsti dal d.lgs. 74/2000:
    1. art. 2 (dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti);
    2. art. 3 (dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici);
    3. art. 8 (emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti);
    4. art. 10 (occultamento o distruzione di documenti contabili);
    5. art. 11 (sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte).
Il 23.1.2020, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, lo schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva UE n. 2017/1371, in tema di “lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale” (cosiddetta “Direttiva PIF). La Direttiva impone a tutti gli Stati membri di rafforzare il proprio sistema sanzionatorio mediante l’adozione di «misure necessarie affinché le persone giuridiche possano essere ritenute responsabili» per i reati, commessi al loro interno, lesivi degli interessi finanziari dell’Unione Europea, tra i quali, in primis, le frodi IVA;

In particolare, lo schema di d.lgs. prevede l’introduzione (nell’art. 25-quinquiesdecies d.lgs. 231/2001) di tre ulteriori ipotesi di “reato presupposto”:
  1. art. 4 (dichiarazione infedele);
  2. art. 5 (omessa dichiarazione);
  3. art. 10-quater (indebita compensazione).
Lo schema di d.lgs. ha già concluso l’esame sia alla Camera sia al Senato e, pertanto, è imminente l’ampliamento dei reati tributari in grado di innescare una responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del d.lgs. 231/2001. 
L’8.6.2020, la task force presieduta da Vittorio Colao ha trasmesso al Governo le “Iniziative per il rilancio Itala 2020-2022”; dall’analisi delle schede di lavoro si comprende che «la gestione del rischio fiscale rappresenta una priorità soprattutto alla luce dell’estensione della responsabilità degli enti di cui al d.lgs. n. 231/2001 a taluni reati fiscali per effetto della legge 19 dicembre 2019 n. 157». Tuttavia, al fine di prevenire il manifestarsi di rischi di natura penale-tributaria, la task force non invita il Governo a innalzare le soglie di rilevanza penale, bensì a incentivare l’adozione e l’aggiornamento del Modello 231. 

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